CULTURA



Il Castello di Bellaguarda di Tovo S. Agata

Emblema di potere familiare e politica territoriale in un panorama incantevole

Il Castello di Bellaguarda è giudicato uno dei più articolati complessi castellani dell’intera valle e si trova poco sopra l'abitato di Tovo di S. Agata. Raggiungibile a piedi percorrendo un sentiero acciottolato ed immerso nei boschi fra Tovo e Mazzo di Valtellina il castello offre dalla sua parte più alta una vista panoramica incantevole e una visione complessiva dei castelli e torri circostanti. Il Castello di Bellaguarda, insieme alla Torre di Pedenale di Mazzo, è un ottimo esempio del sistema di controllo delle strade che conducevano al Passo del Mortirolo eretto strategicamente a difesa di interessi politici ed economici.

L'esistenza di almeno una torre è già documentata in un atto dell’anno 1226, ma anche le altre porzioni della fortificazione risalgono verosimilmente al XIII secolo. Il castello appare come il risultato di diverse fasi costruttive, sempre legate ad un unico progetto voluto dalla famiglia Venosta, una famiglia di enorme peso politico che iniziò a dominare il territorio quasi fin dal suo arrivo durante il XI secolo, quando l’aristocrazia valtellinese era agli albori e gli alti incarichi amministrativi erano ricoperti da famiglie immigrate.

La fine del castello è dovuta, già due secoli dopo la sua costruzione, all’invasione della Valtellina da parte dell'esercito grigionese nell’anno 1487. Un incendio appiccato nel complesso costrinse la famiglia Venosta ad abbandonare il suo castello.  Persa la sua funzione di residenza fortificata e non essendo più simbolo del potere della famiglia, la dimora divenne probabilmente abitata dai contadini che coltivavano i terreni circostanti.
 

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