Se volete confrontarvi con la storia del ciclismo, con voi stessi e con il mal di gambe, allora il Mortirolo da Mazzo di Valtellina è quel che fa per voi! Stiamo parlando di una delle salite più dure al mondo che mette in comunicazione Valtellina e Valcamonica: 12,4 km spaventosamente impegnativi, partenza da 552 m. s.l.m. di Mazzo e arrivo ai 1852 m. s.l.m., con una pendenza media del 10,5 % e picchi che superano il 20%.
Il tratto più duro lo si incontra dopo circa 4 km, quando ci si lascia alle spalle la chiesa dedicata a San Matteo. Proprio qui le pendenze diventano disumane e molti ciclisti devono mettere il piede a terra. In questo tratto è nato il mito di Marco Pantani che seppe staccare, per la prima volta, il grande Miguel Indurain. Correva l'anno 1994 e su queste rampe esplose uno dei più grandi scalatori che si siano mai visti.
La prima volta del Mortirolo al Giro d'Italia fu però effettuata in discesa con il venezuelano Leonardo Sierra che rischiò la vita, cadendo più volte, pur di arrivare per primo al traguardo di Aprica. Negli anni '90 memorabili le sfide tra Franco Chioccioli, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci in un primo momento e poi Paolo Savoldelli con Ivan Gotti e Gilberto Simoni. In epoca più recente, il Mortirolo ha incoronato Ivan Basso nel 2010 e Alberto Contador nel 2015.
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Il borgo di Mazzo è ricco di storia in quanto, in epoca tardo-antica, fu capoluogo di una delle più antiche pievi di Valtellina: passeggiando tra le sue vie si possono ammirare i bei monumenti religiosi e le dimore storiche dei nobili che ebbero qui la loro dimora come i Lavizzari, i Venosta e i Quadrio.
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