Soprannominato anche “Castello Vecchio”, il Castello di San Faustino sorge sul colle del Dosso dei Castelli, a dominare gli abitati di Grosio e Grosotto. La posizione strategica lo rendeva fondamentale per il controllo del fondovalle, dello sbocco della Val Grosina e del traffico verso il passo del Mortirolo.
Storia
Le origini del castello risalgono al periodo tra il X e l’XI secolo, quando l’altura fu fortificata per volontà del vescovo di Como. Il primo documento scritto lo cita nel 1150 con il nome “Castrum Groxii”.
Nei secoli successivi, il castello passò nelle mani dei vescovi, poi delle famiglie locali come i Venosta, e infine venne progressivamente abbandonato, entrando in uno stato di decadenza.
Architettura e ambiente
- Dell’antica fortezza rimangono i ruderi dell’edificio, con in particolare il suggestivo campanile romanico della chiesetta dedicata a Santi Faustino e Giovita, inglobata nella struttura.
- L’andamento irregolare delle strutture murarie, adattato alla morfologia del colle, suggerisce che più che a un castello tradizionale si tratti di un vero e proprio villaggio fortificato, con cinta muraria che probabilmente si sviluppava intorno all’intera sommità del Dosso.
- L’antica fortezza è inserita in un contesto paesaggistico eccezionale: i pendii circostanti conservano terrazzamenti in pietra a secco, testimonianza dell’agricoltura tradizionale della Valtellina.
Perché visitarlo
- Per la veduta panoramica che si apre sulla valle e sui rilievi circostanti: la salita al Dosso dei Castelli offre scorci spettacolari, perfetti per foto e per una pausa immersi nella natura.
- Per l’unione di archeologia, medioevo e tradizione rurale: il castello racconta la storia della Valtellina e convive con gli elementi più antichi del paesaggio, come i terrazzamenti viticoli.
- Per la sua accessibilità: il sito è parte integrante del Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio e Grosotto, che propone visite guidate, percorsi ambientali e culturali adatti a famiglie, escursionisti e appassionati.
